RIFLESSIONI DI MARIA KOSOVSKAYA
- MARIA KOSOVSKAYA - SCULTRICE E ART BLOGGER
- 6 feb 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Ieri sera ho assistito ad un incontro dietro le quinte tra le leggende della musica, del cinema e dello sport. Gli sguardi ossessivi degli ammiratori, gli scatti abbaglianti dei paparazzi, i milioni di seguaci e la vita privata sacrificata. Questa volta tutto era diverso; hanno finalmente ritrovato un po’ di ombra, abbandonando - anche se per un attimo – il palcoscenico. Sulla sinistra della stanza osservo la generosa Amelie che mi sorride dal suo mondo delle favole. Il mondo ingenuo dove c'è il posto anche per un uomo di vetro, chiamato così per la malattia in cui le ossa tendono a frantumarsi con una facilità anormale; non usciva mai di casa, e nella sua dimora aveva tutti gli ambienti imbottiti per evitare di sbatterci contro. Procedo. E all'angolo noto una meravigliosa donna di colore con un sorriso raggiante e "l'espressione della felicità di quei popoli che non hanno ricchezza come noi, ma che riescono a sorridere più di noi". Dal corridoio percepisco le conturbanti dinamiche del misterioso e affascinante uomo che anima i quadri di Jack Vettriano. È emozionante tutto negli ambienti di Jack, dal palese magnetismo fisico dei due corpi, all'attenzione con cui il protagonista avvolge la propria donna anche quando è assente. Di fronte a me, il leggendario Al Pacino a fianco dell’irrequieto David Bowie ed il re del pop Michael Jackson. Nella compagnia della divina e fragile Marilyn Monroe, si presenta - la ribelle e, nello tempo stesso, sofferente - Billie Holiday con il brano “Lo strano frutto”. Il brano che la fece famosa e scaturì il movimento per i diritti civili. “...gli alberi del sud danno uno strano frutto, sangue sulle foglie e sangue sulle radici, un corpo nero dondola nella brezza del sud, strano frutto appeso agli alberi di pioppo...” Questo brano si è radicato non solo nei nostri cuori, come il sinonimo di linciaggio, ma anche nella biografia di una persona speciale, che l'ha infine inciso nel nome della sua band musicale. Il batterista, pittore ed infine appassionato di mosaici. Renato Oliva. Una persona di grande cuore ed infinita semplicità, che - con i frammenti di ceramica e del vetro - stasera è riuscito ad orchestrare un incontro intimo e riservato dei personaggi leggendari del mondo dell’arte, musica, cinema e sport. Le persone, che per un attimo, hanno ritrovato un momento di pace e la freschezza con cui accoglie l'ombra i viaggiatori disidratati. Almeno per una sera, l'attenzione degli spettatori era rivolta solo a lui – l'artista dei mosaici moderni - Renato Oliva. Devo amettere che mentre osservavo questa scena, mi sono dedicata anche al piacevole rinfresco preparato dal Bar Clementi e alle chiacchierate con Alessandro Tomassi e Marco Billeri nell'accogliente ambiente dell' #artemarcia.
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